lunedì 18 maggio 2015

La linea centrale nel Wing chun Kung fu: Miti, falsi miti e chiarimenti (2°parte)

Come promesso, ecco a voi la continuazione dello scorso articolo sulla linea centrale.
              
CHIARIMENTI:

Dopo esserci soffermati su alcune lacune, oggi cercherò di darvi alcuni spunti utili per superarle.

DOMANDA
Quante linee centrali ci sono in realtà?


Inizio col dirvi subito che se studiate a fondo i principi del Wing chun kung fu vi accorgerete che  ci sono almeno 6 ( si, avete letto bene ...almeno 6) linee definibili "centrali", e tra queste , la più importante non è nemmeno la famosa "linea centrale" comunemente utilizzata, che parte dal nostro corpo e va fino alla centrale del nostro opponente, oppure quella che divide il corpo in due parti, secondo altre scuole di pensiero.

La 1° e la 2° linea sono all'altezza della spalla;

La 3° e la 4° linea sono all'altezza dei capezzoli;

La 5° linea è quella che divide il nostro corpo in due parti uguali, passando appunto verticalmente per il centro.

La 6° invece è la linea orizzontale che divide il centro tra noi ed il nostro avversario e varia in base alla distanza.

Questa linea,  se saputa gestire, diventa fondamentale per  "destrutturare" l'aggressore, per rubargli il tempo e lo spazio, sia nella corta distanza che nella media o lunga, come si suol dire "conquistando il centro".

Un' altra linea fondamentale è quella che scende verticalmente all'altezza dei capezzoli e delle ginocchia, definita anche in alcune scuole "linea yin" che  ci consente di gestire correttamente i nostri triangoli, dando senso al principio del  "gomito immobile", che focalizza la sua posizione sempre su questa linea.

I nostri colpi quindi, come accennato, vengono portati su una traiettoria diagonale con moto spirale, che va dalla linea della spalla alla linea centrale, in maniera convergente verso la centrale e NON  scorrendo "sulla linea centrale".

Cosi facendo andremo a colpire aree più vulnerabili, poiché poste su angoli ciechi e nell'applicare i nostri colpi, contro gli attacchi diretti per esempio, la nostra diagonale tenderà a deviare l'arto di chi attacca,   grazie ad una traiettoria "tridimensionale" colpendo a nostra volta, senza scontrarsi con la sua forza,  come invece  avverrebbe nel caso  in cui facessimo scorrere il nostro colpo sulla linea centrale.

Fondamentale in questa geometria è la gestione del nostro gomito che necessariamente dovrà essere collocato sulla linea interna (linea ying), creando un ponte che dirige fuori traiettoria gli attacchi diretti verso di noi.

Con questo breve articolo spero avervi dato qualche spunto in più sulla gestione di questo principio fondamentale nel nostro amato Wing chun.

A prescindere  dalle diverse interpretazioni delle varie geometrie applicate in questo sistema di Kung fu,uno degli aspetti fondamentale per capirne la validità ed i limiti,a mio avviso,  è di fondamentale importanza un corretto allenamento allo sparring non collaborativo ed una mente aperta al confronto.

Sono sicuro che se testerai la tua pratica nello sparring con compagni di allenamento non "remissivi" gli spunti che ho cercato di trasferirti in questo articolo ti torneranno molto utili.

Se vorrai comunque cogliere l'occasione per capirne di più e per avere maggiori dettagli, ti invito ad iscriverti alla nostra newsletter dove a breve potrai seguire, se iscritto, 

un WEBINAR GRATUITO dove spiegherò personalmente tutti i punti chiave dell'uso di queste geometrie.
Buona pratica!

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.